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Alfa Romeo Giulietta MY19 e U-Go by Leasys inaugurano la mobilità del futuro

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Alfa Romeo Giulietta evolve con il MY19 e si proietta nel futuro della mobilità lanciando U-Go by Leasys, la prima piattaforma integrata che offre ai privati, clienti di Leasys, la possibilità di condividere la propria auto.
Con il MY 19 Giulietta evolve nel suo stile inconfondibile: nuovi elementi stilistici e nuova gamma disegnata per aumentare le possibilità di personalizzazione e per esaltare l'anima elegante e sportiva di Giulietta.
U-Go by Leasys è una novità assoluta nel mondo automotive, essendo la prima, innovativa piattaforma di condivisione dell'auto peer to peer offerta in Europa.
Giulietta e U-Go by Leasys rappresentano il binomio perfetto per unire il concetto di mobilità condivisa allo stile e al piacere di guida di Alfa Romeo.
Grazie alla formula di noleggio Be Free, eletta "Prodotto Dell'Anno 2019"*, e U-Go by Leasys, si può condividere la propria Giulietta riducendone le spese di gestione.
Grazie a BeFree di Leasys si può salire a bordo di Giulietta con 399 euro iva inclusa al mese, anticipo zero e tutti i principali servizi inclusi.
I clienti potranno ammirare la nuova Giulietta MY19 anche in occasione del Porte Aperte del 13 e 14 aprile.

Con il Model Year 2019, Giulietta mantiene il suo stile inconfondibile e il suo carattere sportivo, capace di conquistare gli automobilisti attenti allo stile italiano e all'eccellenza tecnica finalizzata al piacere di guida in totale sicurezza. Giulietta incarna l'ineguagliabile "Spirito Alfa" che da oltre un secolo anima tutti i prodotti del Biscione: è anch'essa una vettura leggera ed efficiente grazie alla scelta dei materiali e al rapporto peso-potenza, e mostra la cura dei dettagli tipica dell'alta scuola del design italiano. La compatta Alfa Romeo resta dunque fedele alla caratteristiche che ne hanno decretato il successo: agilità, sterzo diretto, sospensioni evolute e distribuzione equilibrata dei pesi, e propone al contempo importanti novità in termini di personalizzazione tramite nuovi elementi stilistici capaci di assecondare, con un'offerta mirata, anche chi ricerchi un'automobile attraverso la quale possa esprimere il proprio stile e una grande eleganza. Per questo la gamma si articola attraverso cinque allestimenti e offre sei nuovi pacchetti per rispondere alle più svariate esigenze della clientela. La gamma motori prevede il turbo benzina 1.4 da 120 CV, il Multijet 1.6 da 120 CV, sia con trasmissione manuale sia con cambio automatico Alfa TCT, e il rinnovato e performante 2.0 da 170 CV con Alfa TCT. Giulietta MY19 si proietta nel futuro della mobilità attraverso U-Go by Leasys, la prima e innovativa piattaforma di mobilità integrata che offre ai privati soluzioni di condivisione dell'auto peer to peer, da utente a utente, ed esclusive formule di autonoleggio Leasysrent (le soluzioni di breve termine che Leasys riesce ad offire grazie alla recente acquisizione di Winrent).

La nuova gamma: allestimenti e pacchetti che esprimono due anime
Alfa Romeo Giulietta MY 2019 prevede una nuova gamma, disegnata per soddisfare le esigenze di ogni cliente. Gli allestimenti Giulietta, Giulietta Business, Giulietta Sport, Giulietta Super e Giulietta Veloce rispondono a esigenze ben precise. Per il lancio viene proposta anche un'edizione speciale di Giulietta: Giulietta Super "Launch Edition" che, in aggiunta ai contenuti di Giulietta Super, offre di serie contenuti aggiuntivi che ne innalzano ulteriormente il piacere di guida, il comfort, la sicurezza e il suo un valore.
Giulietta Super rappresenta la miglior espressione di eleganza e comfort della gamma, e si caratterizza per finiture esclusive: nuovi paraurti anteriori e posteriori con inserti "silver" che richiamano le finiture satinate della calandra anteriore, delle calotte degli specchi retrovisori, delle maniglie porta, e la finitura cromata dei profili dei cristalli. L'abitacolo mostra una chiara vocazione al comfort, grazie a numerosi contenuti standard quali: sensori pioggia e crepuscolari, specchietto retrovisore elettrocromico, specchietti retrovisori elettrici, sensori di parcheggio anteriori e posteriori. A questi si aggiungono contenuti estetici come i cerchi in lega da 17'' e di connettività: standard anche il sistema di infotainment Uconnect Radio Nav 6,5". I dettagli della nuova Giulietta Sport caratterizzano l'indole tipicamente Alfa Romeo: i cerchi sono diamantati, ora con taglia 18", in lega leggera. I profili dei paraurti sportivi, anteriore e posteriore, sono rossi e l'alloggiamento dei fari si contraddistingue per il carbon look. Le finiture delle maniglie, delle calotte degli specchi e del badge Giulietta sono in "Nero lucido". Non mancano le minigonne, in tinta con la carrozzeria, e completano il look sportivo i cristalli oscurati, la pedaliera sportiva e il batticalcagno in alluminio. All'interno debuttano tra i contenuti standard sedili in tessuto e Alcantara, cuciture rosse su volante, pomello del cambio e freno di stazionamento, e pedaliera in alluminio. Infine il nuovo allestimento Veloce offre specifici elementi estetici per un aspetto ancora più dinamico: finiture color nero lucido micalizzato per calotte specchio, calandra, maniglie, scarichi e nuovi cerchi in lega da 18", minigonne e i paraurti sportivi con un nuovo profilo giallo. Tra i contenuti tecnici l'impianto frenante maggiorato Brembo, per un comportamento su strada ancora più esaltante. All'interno, la vocazione sportiva della Giulietta Veloce è confermata da nuovi sedili in tessuto e Alcantara con cuciture a contrasto gialle e poggiatesta con logo Alfa Romeo, pedaliera e batticalcagno in alluminio, modanature antracite opaco. Con la nuova gamma di Giulietta MY19 le possibilità di personalizzazione si ampliano grazie a nuovi contenuti quali i nuovi cerchi da 18" con finitura nero lucida-diamantata e i nuovi interni in pelle color testa di moro.
Inoltre, la nuova gamma prevede nuovi pacchetti che permettono di configurare l'auto con un approccio sempre più tailor-made, come il Pack Carbon Look, il Pack Veloce nelle varianti Rosso Alfa e Giallo Corsa e il Pack Tech e il pack Business pensato per la clientela flotte.
La cartella stampa completa della Giulietta MY19 è disponibile sul sito press di Alfa Romeo a questo link.

Android Auto, Google Play e Google Maps sono marchi registrati di Google LLC.
Apple CarPlay è un marchio registrato di Apple Inc.

Alfa Romeo Giulietta MY19 ambasciatrice del progetto U-Go by Leasys: perfetto binomio tra stile e mobilità

Per la prima volta chi usufruisce di un servizio come questo può mettersi al volante di una vettura adatta non soltanto a districarsi con eleganza e stile inconfondibile nelle strade cittadine, ma pronta ad affrontare lunghe percorrenze garantendo sempre sportività e grande piacere di guida. Il connubio tra Giulietta e U-Go rappresenta un punto di ingresso nel mondo Alfa Romeo e in quelli dei servizi di mobilità condivisa integrata Leasys.

Leasys
Leasys è la società controllata dal gruppo FCA Bank che sviluppa e offre servizi di mobilità completi e innovativi per privati, liberi professionisti e imprese di tutte le dimensioni. L'offerta di Leasys prevede soluzioni di noleggio, dal breve fino al lungo termine, e di condivisione dell'auto "peer to peer" attraverso U-Go by Leasys, coprendo tutte le esigenze di mobilità: da 5 minuti a una vita intera. Nasce in Italia nel 2001 e dal 2017 ha ampliato la sua presenza anche in Europa ed opera oggi in Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Belgio e Olanda, gestendo oltre 45.000 clienti con una flotta di circa 250.000 veicoli. Il piano di crescita prevede nel 2021 la presenza in 13 Paesi Europei con una flotta di circa 450.000 veicoli.

Be Free, il private lease più venduto in Italia
Be Free è la formula di noleggio semplice per vivere la mobilità liberi dai pensieri legati alla gestione dell'auto. Le principali caratteristiche di Be Free sono la flessibilità, l'assenza di anticipi da versare, un canone mensile fisso comprensivo dei principali servizi assicurativi di assistenza e infomobilità, che rendono il prodotto una delle più valide alternativa alla proprietà del veicolo per ogni tipologia di target. Tutto comodamente gestibile tramite la "Leasys App". Inoltre con Be Free il cliente può restituire l'auto senza penali dopo 2 anni. Eletto, nella categoria servizi auto, "Prodotto Dell'Anno 2019"*, Be Free è presente in Italia e nei pricipali Paesi europei. In Italia 15.000 clienti l'hanno scelto dal 2016, anno di lancio, e rappresenta il 40% del parco auto circolante di noleggio a privati. In Europa è già stato scelto da 25.000 clienti, l'obiettivo nel 2021 è di arrivare a 100.000. E in più i clienti Be Free posso condividere la propria auto con U-Go by Leasys.

U-Go by Leasys: nuova forma di mobilità condivisa, efficiente e anche sostenibile.
U-Go by Leasys è pensato per tutti quei clienti Leasys con l'attitudine alla condivisione, che cercano nuove soluzioni di mobilità, più intelligenti, senza sprechi, più sicure e soprattutto più social, che vadano al di là del semplice risparmio economico. Infatti con U-Go i clienti Leasys possono contenere la spesa mensile del canone di noleggio condividendo la propria auto. Questi utenti sono i cosiddetti "U-Go Player", che mettono a disposizione la propria Giulietta agli "U-Go User", che hanno necessità di una vettura, per qualche ora o qualche giorno. La piattaforma ugo.leasys.com, fruibile sia dal sito sia dall'app, fa incontrare le esigenze di Player e User: il Player si registra indicando le caratteristiche della propria auto, il periodo di disponibilità e la tariffa giornaliera. Lo User dopo essersi registrato potrà individuare il veicolo effettuando la ricerca per città e periodo d'interesse, concordando con il Player le modalità per il ritiro e il pagamento. Al termine del periodo di condivisione, entrambi potranno lasciare una recensione. Ecco allora che U-Go si fa social, creando una community tramite sistemi di feedback diretto e recensioni che attivano meccanismi virtuosi di reputation. Il servizio U-Go include anche le soluzioni di noleggio a breve termine di Leasys, oltre a quelli dei privati. Le auto sono inserite con vantaggiose tariffe dedicate e permettono a U-Go di rispondere in maniera capillare alla domanda di mobilità sul territorio. Con U-Go by Leasys la mobilità diventa condivisa, efficiente e sostenibile.
U-Go by Leasys è stato lanciato da poco in Italia e il suo piano di internazionalizzazione prevede il lancio anche in Francia, Spagna e Regno Unito a Settembre 2019, e nei restanti paesi in cui Leasys è presente entro la fine dell'anno. U-Go by Leasys è appena nato ma sta crescendo rapidamente, si stima di arrivare a 50.000 utenti registrati entro il 2021.

Offerta commerciale
Grazie a BeFree di Leasys oggi si può salire a bordo di Giulietta con 399 euro iva inclusa al mese, anticipo zero e tutti i principali servizi inclusi, per 48 mesi e 60.000 km totali, con la possibilità di interrompere il noleggio dopo 24 mesi. L'offerta prevede due prodotti: BeFree Light, con copertura RCA, tassa di proprietà, assistenza stradale, servizio di infomobilità I-Care e LeasysApp a 399 euro iva inclusa, e BeFree Plus che con 100 euro al mese in più offre copertura furto e incendio, servizio di riparazione danni e manutenzione ordinaria e straordinaria.
I clienti potranno ammirare la Giulietta MY19 anche in occasione del Porte Aperte del 13 e 14 aprile.

*Ricerca PdA©/IRI 01/2019 su 12.000 consumatori italiani, su selezione di prodotti venduti in Italia. Prodottodellanno.it cat. Servizi AutoBEFREE eletto prodotto dell'anno 2019 per l'innovazione

Alfa Romeo Giulietta

In Germania Alfa Romeo trionfa ai “Motor Klassik Awards 2019”

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Per la quarta volta consecutiva la Giulia è nominata "Classica del futuro" nella categoria "classe media".
Alfa Romeo 33 Stradale del 1968 ha ottenuto il primo posto nella categoria "Pietre miliari del design".

Doppia vittoria per Alfa Romeo ai "Motor Klassik Awards 2019". I lettori di questa importante rivista tedesca hanno eletto l'attuale Alfa Romeo Giulia "Classica del futuro", nella "Classe media", per la quarta volta di seguito. Secondo i lettori, infatti, fra qualche decennio la berlina sportiva italiana diventerà quello che attualmente è la sua antenata uscita nel 1962: un classico senza tempo. Inoltre, Alfa Romeo Tipo 33 Stradale ha vinto nella categoria "Pietre miliari del design". Per gli appassionati, la coupé prodotta nel 1968 in appena 18 esemplari è diventata da tempo una delle vetture sportive più belle di sempre.

I "Motor Klassik Awards 2019" hanno visto la partecipazione di oltre 16.000 lettori. Alfa Romeo Giulia è stata eletta "Classica del futuro" nella "Classe media" con il 33,4% dei voti mentre Alfa Romeo 33 Stradale si è aggiudicata il titolo di "Pietra miliare del design" con addirittura il 37,3% dei voti.

Roberto Giolito, responsabile di FCA Heritage, ha ritirato il premio "Motor Klassik Award" vinto da Alfa Romeo Tipo 33 Stradale e ha commentato: «La storia di Alfa Romeo è ricca di icone di design. Se dovessimo sceglierne una, sarebbe la Tipo 33. Sono orgoglioso di ritirare il riconoscimento di "pietra miliare del design" dei lettori di Motor Klassik, nonché onorato di rappresentare il team che nel 1968 ha creato questa coupé unica nel suo genere». L'estetica di Alfa Romeo 33 Stradale è un capolavoro ideato dal leggendario designer Franco Scaglione. Questa coupé alta appena 99 cm con porte ad apertura verticale era stata pensata per la strada (da cui il nome "Stradale"), ma tecnicamente era basata sull'omonima vettura da corsa. Il motore era a V da 8 cilindri in posizione centrale con due litri di cilindrata, in grado di erogare una potenza di ben 230 CV e di raggiungere una velocità massima di 260 km/h, impressionante per l'epoca.

Sua erede naturale l'Alfa Romeo Giulia, la quintessenza del design italiano e della tecnologia più avanzata. In particolare, l'esclusiva versione Quadrifoglio monta un propulsore 2.9 V6 Bi-Turbo benzina, in alluminio e ispirato da tecnologie e competenze tecniche Ferrari, che eroga 510 CV di potenza massima e sviluppa una coppia di 600 Nm. Per una trasmissione ottimale della potenza su strada, oltre al cambio automatico a otto rapporti, è presente un differenziale elettronico auto-bloccante sull'asse posteriore (Active Torque Vectoring). Il tetto e il cofano motore di Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio sono realizzati in fibra di carbonio. Questo materiale estremamente leggero e al contempo resistente compone, in tutti gli allestimenti, anche l'albero cardanico che collega trasmissione e asse posteriore. 

Novità famiglia Fiat 500

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Listino Fiat 500L Wagon

A giorni verrà presentata la nuova gamma 500:
.Pop
.Lounge
.Sport
.Star
.Rockstar
.120°

Escono dal listino:
.S
.Mirror
.Collezione
.Collezione

“Alfa Romeo Racing” celebra il Gran Premio numero 1000 nella storia della F1

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Alfa Romeo, che vinse il primo Gran Premio e il primo campionato nella storia della Formula 1, rende omaggio alla più importante tra la competizioni motoristiche, capace di coinvolgere milioni di appassionati in tutto il mondo: domenica 14 aprile in Cina taglierà l'emozionante traguardo della millesima gara.

La lunga e articolata storia della Formula 1 inizia nel 1950, quando la disciplina assunse una dimensione planetaria con il primo "Campionato mondiale di Formula 1", che in realtà si corse quasi esclusivamente su circuiti europei. E la prima gara in assoluto andò in scena tra le curve di uno dei tracciati tuttora più importanti del circus: Silverstone, sede storica del Gran Premio di Gran Bretagna. Era il 13 maggio di sessantanove anni fa, un lasso di tempo nel corso del quale il mondo dell'automobile, rispetto a oggi, è cambiato in modo radicale. Immutabili solo due fattori: il calore del pubblico e la presenza al via delle monoposto Alfa Romeo, al primo gran premio come al millesimo.

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro monoposto "158" guidate da Giuseppe "Nino" Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell; le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando quindi per intero la prima fila dello schieramento.
Del resto, il progettista Alfa Romeo Giuseppe Busso, a proposito di quel periodo, affermò che il vero problema per il team delle tre "F" Farina, Fangio e Fagioli, era stabilire l'ordine del podio. La potenza di quell'Alfa Romeo 158 era di 350 CV, per una velocità massima di 290 km/h, e quel 13 maggio Nino Farina conquistò pole position, giro più veloce e vittoria finale.

A fine campionato, delle sette gare valide per la classifica, la 158 se ne aggiudicò sei, disertando come tutti i costruttori europei la 500 Miglia di Indianapolis. A partire dal debutto al GP di Silverstone, l'Alfa Romeo sarà imbattuta, conquistando i primi tre posti della classifica e vedendo Nino Farina primo iridato della neonata Formula 1. Un successo ripetuto nell'annata successiva, quando la monoposto 159 conquistò nuovamente il titolo mondiale grazie al campione Juan Manuel Fangio.

Da allora, la leggenda sportiva di Alfa Romeo si è arricchita di vittorie e podi nei diversi campionati internazionali, inclusa la Formula 1. E proprio da due stagioni il vessillo del Biscione è tornato a sventolare sui circuiti di tutto il mondo: dopo i continui progressi e l'ottavo posto della scorsa stagione, quella del ritorno alle gare, quest'anno il nuovo team "Alfa Romeo Racing" continua a portare la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano, caratteristica del marchio Alfa Romeo, alle vette delle competizioni motoristiche.

Il team "Alfa Romeo Racing" schiera al via Antonio Giovinazzi, primo pilota tricolore a otto anni dall'ultima apparizione stabile di un pilota italiano al volante di una Formula 1, e il Campione del Mondo 2007 Kimi Räikkönen, capace di andare a punti nelle prime due gare. Continua così la tradizione del "Quadrifoglio, il simbolo che dal 1923 identifica le Alfa Romeo più performanti.

Al Rallye Sanremo l’Abarth 124 rally alla ricerca del terzo successo consecutivo

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Dopo le prime due gare, il Montecarlo e il Tour de Corse, Enrico Brazzoli del team Bernini Rally è al comando con punteggio pieno nella Coppa FIA R-GT.
Il Rallye Sanremo partirà dalla città dei fiori venerdì 12 aprile, il percorso si snoda su 10 prove speciali su due giorni.

Parte oggi il 66° Rallye Sanremo, terza prova della Coppa FIA R-GT, che vede al comando l'Abarth 124 rally degli italiani Enrico Brazzoli e Manuel Fenoli.

Con il suo percorso tortuoso, che si snoda nell'entroterra ligure, il Rallye Sanremo completa un trittico di gare geograficamente vicine, accomunate dalla tecnicità delle loro prove speciali. A Montecarlo sono state le condizioni meteorologiche variabili a rendere insidiosa la gara, al Tour de Corse il ritmo incalzante delle lunghe prove speciali, a Sanremo sarà il tracciato tortuoso e ritmato con lunghe salite e discese a mettere alla prova l'Abarth 124 rally. Situazioni che esaltano le caratteristiche di handling e le performance dell'Abarth 124 rally.

Enrico Brazzoli ha già affrontato in diverse occasioni il Rallye Sanremo al volante di auto storiche, vincendo la gara valida per l'Europeo nel 2010 e salendo più volte sul podio.

"Sono contento che il calendario della Coppa FIA preveda il "Sanremo" - dice Brazzoli -  per me è una gara ricca di ricordi e il suo percorso è tra i più tecnici al mondo. Sono convinto che su queste strade l'Abarth 124 rally si confermerà molto veloce e competitiva".

Il Rallye Sanremo si articola su 2 giornate: la prima scatta dalla Città dei Fiori nel pomeriggio di venerdì 12 aprile alle ore 14,45 e si conclude alle 20 dopo la disputa di 4 prove speciali. Alle 23 dello stesso giorno parte la seconda tappa che prevede 2 prove speciali in notturna tra le quali la "mini ronde - lunga 29 km. Dopo la sosta notturna, la gara riprende sabato 13 alle 10,00 per concludersi nel pomeriggio alle 19,00, dopo altre 4 frazioni cronometrate. Il percorso misura complessivamente 487 km, 152 dei quali cronometrati ripartiti su 10 prove speciali.

Fiat Tipo S-Design e Tipo Sport

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Nata sulla base della nuova versione S-Design, la Fiat Tipo Sport si presenta con un nuovo abito estremamente sportivo. Sono numerosi gli elementi di design dedicati ed esclusivi che enfatizzano lo stile dinamico della vettura. L'allestimento Sport è disponibile esclusivamente sulla Tipo 5 Porte e trasforma la S-Design in una versione top di gamma riconoscibile immediatamente grazie ai nuovi paraurti anteriori e posteriori sportivi, le minigonne laterali e la nuova cornice fendinebbia. Il diffusore posteriore insieme allo spoiler sul tetto, sono un ulteriore richiamo al mondo dello sport e completano l'aspetto dinamico della nuova versione.

La nuova Tipo S-Design, grazie a novità esterne ed interne, mostra un carattere ancora più forte. Tra le principali la suggestiva livrea Rosso Passione abbinata al tetto Nero a contrasto (a richiesta) che si aggiunge alle attuali tinte Grigio Metropoli, Nero Cinema, Bianco Gelato e Grigio Colosseo.
Caratterizzano gli esterni anche l'ampia calandra con trattamento Nero Lucido che abbraccia tutto il frontale e i proiettori che, a richiesta, possono adottare la tecnologia Bi-Xeno garantendo una prestazione superiore del 30% rispetto alla versione standard. I dettagli Nero Lucido continuano sui cerchi in lega da 18'' con finitura diamantata, sul profilo delle prese d'aria e sulle calotte degli specchi retrovisori. Completano l'allestimento i vetri posteriori oscurati.
All'interno, l'abitacolo diventa ancora più sportivo grazie all'esclusiva caratterizzazione Total Black che ben si sposa con i sedili in pelle e tessuto, impreziositi dalle cuciture a doppia ribattitura, e con il rivestimento techno-leather, a trama incrociata, che avvolge volante e pomello del cambio.
Oltre alle novità estetiche, le nuove Tipo Sport e S-Design si rinnovano anche nella gamma motori, ampliandosi con il propulsore a benzina 1.4 da 95 CV e il 1.3 Multijet da 95 CV che si aggiungono agli attuali 1.4T-Jet da 120 CV e 1.6 Multijet da 120 CV, quest'ultimo anche con cambio automatico DCT.
Infine, su entrambe le versioni è di serie il sistema Uconnect 7" HD LIVE touchscreen con integrazione Apple CarPlay e compatibilità con Android Auto.



Fiat Seicento Elettra, Elettra H2 Fuel Cell e H2 Down Town/Hydrogen

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La Fiat Seicento Elettra H2 Fuel Cell e la Fiat Seicento H2 Down Town, anche detta Fiat Seicento Hydrogen, sono due prototipi di vettura elettrica con alimentazione a idrogeno, realizzati su base Fiat Seicento dalla casa automobilistica italiana Fiat, rispettivamente nel 2001 e nel 2003.
Accantonato il precedente prototipo "Elettra", alimentato con batterie al piombo, che era stato giudicato troppo pesante con i suoi 1200 kg e con un'autonomia limitata a 90 km, la FIAT mutò radicalmente indirizzo tecnico, finalizzando gli sforzi progettuali verso la tecnologia di tipo cella a combustibile. Il nuovo progetto ebbe inizio nel 1996, finanziato dal Ministero dell'ambiente e con la collaborazione del CNR, dell'ENEA e delle Università di Torino, di Roma e di Napoli.

Mantenendo l'autotelaio base del modello "Seicento", agli inizi del 2001 venne ultimato il prototipo sperimentale "Elettra H2 Fuel Cell" che nel mese di febbraio fu presentato alla Stampa e all'allora ministro dell'ambiente Willer Bordon.
Il prototipo "H2 Fuel Cell" riutilizza il sistema di propulsione e trazione del precedente "Elettra", ma l'energia per il motore elettrico da 30 kW viene generata da un dispositivo sostanzialmente composto da celle a combustibile collegate in serie. Tale dispositivo, denominato "Stack", è alimentato da ossigeno preso da aria compressa a 1,3 bar e da idrogeno alla pressione di 1,5 bar, quest'ultimo fornito da sei piccole bombole da nove litri ciascuna, collocate nel bagagliaio.
Rispetto al prototipo "Elettra" la "H2 Fuel Cell" conserva l'omologazione per soli 2 posti, ma ha il vantaggio di pesare circa 130 kg in meno, di avere un'autonomia aumentata a 140 km alla velocità costante di 60 km/h, oltre ad una velocità massima che da 90 passa a 100 km/h. Il tempo di ricarica delle bombole di idrogeno è di circa 10 minuti.

L'evoluzione del prototipo "H2 Fuel Cell" fu presentato alla Stampa e alle autorità, il 20 ottobre 2003, nella sede della Prefettura di Milano alla presenza del sindaco Albertini, del presidente della Regione Formigoni e del ministro dell'ambiente Matteoli.
La nuova Fiat Seicento H2 Down Town, in seguito anche denominata Fiat Seicento Hydrogen, venne illustrata quale ultima evoluzione su quel tipo di autotelaio, già sostituito nella sperimentazione da quello della nuova "Panda", appena eletta Auto dell'anno 2004.
Il prototipo "H2 Down Town/Hydrogen" migliora sensibilmente le prestazioni della "H2 Fuel Cell", soprattutto grazie all'adozione del pacco batteria a idruri metallici, che diminuisce il peso di ben 250 kg, e allo sviluppo funzionale del dispositivo Stack, la cui potenza continuativa passa da 7 a 20 kW. La potenza del motore elettrico resta invariata, ma l'autonomia aumenta a 220 km e la velocità massima sale a 130 km/h, con accelerazione da 0 a 50 km/h in 7 secondi. Altra notevole miglioria è l'omologazione a 4 posti. Compensando tra le diminuzioni dovute alle nuove batterie e gli aumenti necessari all'omologazione per 4 passeggeri, il peso risulta comunque ridotto di 70 kg.

Fiat Ducato Elettra Bus

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Nato nel 1981 il Fiat Ducato è stato subito disponibile sia nelle versioni furgone che camioncino stile pick-up con cassone posteriore. Il Ducato, insieme alle versioni gemelle proposte con gli altri marchi quali l'Alfa Romeo AR6, il Citroën C25, il Peugeot J5 e il Talbot Express è stato prodotto nell'impianto Sevel Sud di Val di Sangro, situato nella zona industriale di Atessa (CH) e per un certo numero di esemplari anche nello Stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (NA), all'interno dell'area industriale ex Apomi poi Arveco.

La prima serie ha subito diversi restyling ed in occasione di uno di questi è stata anche presentata la versione a passo extracorto chiamata Fiat Talento. A seconda dei pesi e dei diversi restyling viene nominato: Ducato 10 (1 tonnellata), Ducato 13 (1,3 tonnellate), Ducato 14 (1,4 tonnellate) e Ducato Maxi 18 (1,8 tonnellate).

Il primo restyling estetico avvenne nel 1983, tra i nuovi dettagli arrivano anche l'introduzione del logo delle 5 barre cromate e di una nuova mascherina frontale già introdotti per i veicoli Fiat con la Fiat Ritmo l'anno prima. Nel 1991 logo e mascherina vennero leggermente rimpiccioliti e assottigliati, in occasione del nuovo family feeling dell'epoca. Nel 1993 arrivò il Fiat Ducato Elettra Bus, realizzato per "La Fiat per l'Ambiente" nella città di Torino.

Fiat Panda con motore a benzina o a miscela metano-idrogeno

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Nel 2007 a Francoforte debutta la Fiat Panda Aria Concept, un'auto con un'attenzione maniacale all'ecologia con rivestimenti interni ed esterni ecocompatibili, motore da 0,9 litri bicilindrico (871 cm³) dotato di turbocompressore e iniezione Multiair alimentato a benzina o a miscela metano-idrogeno, che risulta emettere solo 69 grammi al km di anidride carbonica.
La potenza di 105 cavalli viene trasmessa alle ruote motrici anteriori per mezzo di un cambio robotizzato Dualogic a 5 rapporti e del sistema Stop & Start che spegne il motore in frenata alle basse andature. Il concept anticipa soluzioni che saranno riprese dalle future compatte della casa torinese.

Fca, Elkann assicura l'impegno della famiglia

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John Elkann rilancia l'impegno della famiglia in Fiat Chrysler, dopo le recenti voci di possibili matrimoni con altre case automobilistiche che avrebbero a detta di alcuni sotteso un potenziale disimpegno. "Con il suo sostegno, la mia famiglia ha accompagnato l'evoluzione di questa società negli ultimi 120 anni: ci siamo stati nei momenti belli e in quelli più difficili. Continueremo a farlo, tanto più oggi che entriamo in una nuova ed entusiasmante fase di sviluppo per l'industria dell'auto", ha detto il presidente di Fca durante l'assemblea degli azionisti ad Amsterdam.

Secondo Elkann, "Fca non è mai stata più forte e così in salute come oggi. Il suo bilancio ci consente di fare gli investimenti opportuni e al contempo di remunerare i nostri azionisti con dividendi", ha detto in riferimento al ritorno alla cedola da 0,65 euro per azione a seguito di utili netti per 3,6 miliardi nel 2018: 1 miliardo di impegno complessivo dopo un decennio di 'digiuno' per gli azionisti. Oltre al quale, poi, gli analisti si attendevano indicazioni circa il dividendo straordinario legato alla cessione di Marelli.

Mike Manley: "Sono fiducioso che riusciremo a raggiungere con successo gli obiettivi dell'anno". L'ad ha specificato che la vendita di Magneti Marelli si chiuderà "entro questo trimestre", che il controvalore dell'operazione è di circa 6 miliardi di euro e permetterà un dividendo straordinario di 2 miliardi.

Elkann ha rilanciato il ruolo di Fca: "Siamo pronti a giocare il nostro ruolo in questa nuova ed entusiasmante era dell'industria dell'auto", ha detto. "Come in passato, siamo preparati a prendere decisioni e ad agire con coraggio e creatività, per costruire un futuro solido e ricco di opportunità per Fca". Quanto all'andamento degli affari, "nonostante la seconda parte del 2018, con le difficoltà dovute alla guerra commerciale che si sono protratte nel 2019, prevediamo un significativo miglioramento nel secondo semestre".


40 anni di un mito: Lancia Delta

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Il 2019 è l'anno del 40° anniversario della Lancia Delta. La storia della Delta ha inizio nel 1979. Ad oggi la Delta è il secondo modello più venduto nella storia del marchio Lancia con 776.970 esemplari prodotti che includono i 525.231 esemplari della prima serie, i 138.980 esemplari della seconda serie e i 112.759 esemplari della terza serie.

La prima serie della Delta nasce nel 1979 dalla matita di Giorgetto Giugiaro, ed è chiamata a raccogliere l'eredità della Beta. È una moderna due volumi ben proporzionata, dalle linee pulite e squadrate, che rompe con i precedenti canoni stilistici della casa. È stata la prima e finora unica vettura Lancia ad essere eletta Auto dell'anno, nel 1980. Quest'auto è stata anche brevemente venduta nei primi anni ottanta con marchio Saab in Svezia, col nome di Saab 600. I successi sportivi conseguiti dalle sue versioni rally ne hanno fatto una vettura di successo e ne hanno allungato la carriera, che ha attraversato un intero decennio e si è conclusa solo nel 1993 con l'arrivo della seconda serie, rimanendo però in listino con varie edizioni speciali fino al 1995.

Le varie Delta sono state realizzate sfruttando e condividendo pianali, meccanica e componenti di automobili del Gruppo Fiat prodotte nello stesso periodo. Dalla Delta, nello specifico da versioni della prima serie, sono inoltre stati derivati alcuni modelli speciali. Dalla prima serie della Delta è stata derivata nel 1985 la Delta S4. Pensata per sostituire la 037 nel campionato del mondo rally, in realtà la S4 aveva poco o nulla a che spartire con il modello di serie, a parte lo stile della carrozzeria. Costruita nei soli 200 esemplari stradali necessari all'omologazione sportiva, la carriera sportiva della S4 terminò bruscamente l'anno successivo, in seguito all'incidente mortale occorso al pilota Henri Toivonen ed al suo navigatore Sergio Cresto. Lo stop alla S4 fermò anche i piani relativi alla sua evoluzione, la Lancia ECV.


Lancia Delta

Lancia Delta S4

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La Lancia Delta S4 è stata costruita nello stabilimento di Borgo san Paolo a Torino, per una quantitativo di 200 esemplari stradali, al fine di omologarne la variante da competizione secondo le norme FIA Gruppo B, da utilizzare nel campionato del mondo rally, in cui ha gareggiato dal 1985 al 1986.

Nel 1985 la situazione del mondiale rallye rendeva necessario, per essere competitivi, il confronto con la Peugeot 205 Turbo 16 al tempo ai vertici: il campo era quindi quello dell'ormai assodata trazione integrale, aperto all'inizio del decennio da Audi con la quattro. In casa Lancia-Abarth la Rally 037 a trazione posteriore, utilizzata fino ad allora nelle gare nonché ultima vettura a 2 ruote motrici a fare suo il titolo, appariva ormai superata e non più competitiva.

Per questi motivi il reparto corse torinese condotto dall'ingegner Claudio Lombardi, diede vita alla Delta S4 (Sovralimentata e 4 per le quattro ruote motrici), con l'obiettivo di tornare protagonisti nelle competizioni rally internazionali del Gruppo B.

Quest'auto fu l'unica Delta mai prodotta per le competizioni a non avere in pratica nulla da spartire col modello di serie: fu necessario produrre e mettere in vendita al pubblico 200 esemplari stradali, obbligatori da regolamento per l'omologazione della vettura da gara.

Il motore di questa vettura era un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1759 cm³. Il basamento del motore (posto centralmente) è in lega di magnesio, e la testata, in lega leggera, inoltre le canne dei cilindri erano rivestite superficialmente con un raffinato e tecnologico trattamento a base di materiale ceramico, chiamato Cermetal.

Le valvole erano 4 per cilindro in Nimonic (una lega Nichel-base normalmente impiegata in applicazioni ad alta temperatura ed alto stress meccanico). Vi era un sistema di doppia sovralimentazione: un turbocompressore KKK k27 con in più un compressore volumetrico (volumex, brevettato dalla Abarth tipo R18): il vantaggio del volumex era di "spingere" già a 1.500 giri/min. La potenza pura veniva invece dal turbocompressore KKK a gas di scarico. L'unione dei due sistemi permise elasticità e potenza. I due sistemi di sovralimentazione vennero accoppiati escludendo il Volumex agli alti regimi di rotazione dove funzionava solo il turbocompressore.

La Delta S4 in versione stradale aveva 250 CV, la versione da gara al debutto nel 1985 ne aveva 480, mentre l'ultima evoluzione schierata nel campionato mondiale 1986 poteva sviluppare per brevi tratti anche 650 CV (476 kW) con una pressione di sovralimentazione di 2,5 bar tramite un overboost regolabile dall'abitacolo.

Il telaio aveva una struttura reticolare di tubi saldati al Ni-Cr, per poter essere facilmente riparabile e permettere all'assistenza di raggiungere con facilità tutti gli organi meccanici, mantenendo una sufficiente leggerezza. Le sospensioni erano a parallelogramma deformabile, progettate per sopportare una accelerazione otto volte superiore a quella di gravità. Le anteriori avevano molla e ammortizzatore coassiale, mentre le posteriori (doppie) avevano l'ammortizzatore esterno alla molla, per sopportare il maggior peso (57% del carico, più trasferimento di peso in accelerazione). L'escursione era di 250 mm.

La trasmissione si avvaleva di un cambio ad innesti frontali, con albero primario cavo; il moto arrivava alla parte posteriore dell'albero attraverso una sottile barra concentrica, che si torce per rapidi aumenti di coppia sollecitando meno il cambio. Si avvaleva inoltre di un ripartitore centrale di coppia costituito da un rotismo epicicloidale sul terzo asse, munito di giunto Ferguson autobloccante. Infatti il semplice differenziale impone parità di coppia; se uno dei due assi si trova in zona a bassa aderenza si verifica uno slittamento, e il differenziale riduce moltissimo la coppia trasmessa anche all'altro asse, limitando la trazione. Per impedire ciò occorre inibire delle forti differenze nella velocità di rotazione dei due assi. Il giunto Ferguson è costituito da due armature, una interna ed una esterna, con due serie di dischi forati ed affacciati tra loro; l'intero giunto è poi sigillato, e riempito parzialmente di un liquido siliconico viscoso. Se c'è una velocità di rotazione relativa tra le due armature, il liquido è costretto a laminare fra disco e disco, e attraverso i fori nei dischi, esercitando una coppia frenante e riscaldandosi. Oltre una certa temperatura la coppia frenante si impenna, ottenendo la saldatura di presa diretta del giunto: grazie a questo effetto, in caso di rottura di un semiasse, in breve tempo il Ferguson si blocca e il veicolo può proseguire.

I primi test tecnici della Delta S4 furono seguiti da Giorgio Pianta, allora capo collaudatore dell'Abarth. A partire dall'estate 1985, Cesare Fiorio, responsabile Squadra Corse Lancia, affidò al pilota italiano Miki Biasion lo sviluppo della vettura.

La distribuzione della potenza sulle ruote nell'ambito della trazione integrale era stabilita su due standard fissi: a seconda degli impieghi si poteva scegliere l'opzione del 20% all'avantreno e 80% al retrotreno, oppure quella del 35% e 65%.

Il debutto mondiale della Delta S4 avvenne nel rally RAC del 1985, e fu un successo: primi due posti con le coppie Toivonen-Wilson e Alen-Kivimaki. La Delta S4 si dimostrò ben presto un'auto vincente.

Ma il dramma era alle porte: nel maggio 1986 al Tour de Corse, Toivonen ed il suo copilota Cresto, fino a quel momento in testa al rally, uscirono di strada e perirono nell'incidente.

La drammatica scomparsa di Henri Toivonen e Sergio Cresto non fu isolata. C'era stata quella di Attilio Bettega su Lancia 037, soltanto l'anno prima. Vi furono poi la morte di due spettatori e l'accadimento di altri numerosi incidenti, ma con risvolti meno drammatici. Il mondiale andò comunque avanti ed era già virtualmente vinto dalla coppia Alen-Kivimaki su Lancia Delta S4, grazie anche all'epilogo del Rally di Sanremo durante il quale accadde un fatto determinante per la corsa al titolo 1986: per aver maggior effetto suolo la Peugeot aveva montato le minigonne sulle fiancate delle 205 T16 e le tre vetture furono squalificate. I francesi fecero ricorso in appello, ma il Sanremo fu dominato dalle Lancia.

Il mondiale costruttori era andato alle Peugeot e il mondiale piloti a Markku Alén su Lancia S4, ma 11 giorni dopo la fine del campionato, la Fisa accettò il ricorso della Peugeot e cancellò il risultato del Sanremo, assegnando così anche il titolo piloti alla Peugeot.

La Delta S4 dopo soli 13 mesi concluse il suo breve ma intenso ciclo, senza vincere alcun titolo mondiale, dimostrandosi comunque una delle più competitive vetture di Gruppo B. L'esperienza maturata con la S4 permise alla Lancia di presentare dopo pochi mesi la nuova Delta 4WD Gruppo A, autovettura che avrebbe poi vinto per 6 volte il mondiale costruttori. Tutti gli avvenimenti, più o meno tragici, accaduti durante i campionati 1985 e 1986 fecero comunque prendere alla federazione internazionale la decisione di sospendere l'attività nel Campionato Mondiale Rally delle auto di Gruppo B (ritenute troppo pericolose per le elevatissime prestazioni raggiunte) a favore di auto con caratteristiche più vicine a quelle di serie (Gruppo A).

Successivamente, la S4 venne reimpiegata nel Campionato europeo di rallycross, dove giunse seconda nel 1987.

Mentre la Delta S4 correva, era in preparazione un prototipo, la Lancia ECV (dotata di vari sviluppi meccanici e strutturali), che sarebbe dovuto diventare la Delta S4 Evoluzione e successivamente la ECV evoluzione2.

Nel biennio di vita la S4 ha conquistato 5 vittorie e 15 podi in 12 gare (una nel 1985 ed 11 nel 1986) del Campionato del mondo rally.

FCA comunica i risultati dell’Assemblea degli Azionisti

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Fiat Chrysler Automobiles N.V. ("FCA" o la "Società") (NYSE: FCAU / MTA: FCA) comunica che tutte le proposte sottoposte all'Assemblea degli Azionisti ("Assemblea") tenutasi oggi ad Amsterdam, Olanda, sono state approvate.

L'Assemblea ha approvato il bilancio 2018 unitamente alla proposta di distribuire un dividendo in denaro di 0,65 Euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione, pari a un dividendo complessivo di circa un miliardo di Euro. La data di legittimazione a percepire il dividendo (record date) sarà il 24 aprile 2019 per le azioni ordinarie negoziate sia presso l'MTA italiano sia presso il NYSE negli Stati Uniti e il dividendo sarà posto in pagamento il 2 maggio 2019. Il dividendo avrà lo stacco cedola delle azioni ordinarie in circolazione il 23 aprile 2019 (ex date). Agli Azionisti titolari di azioni ordinarie della Società scambiate sul NYSE, il suddetto dividendo verrà pagato in Dollari USA (USD), sulla base del cambio ufficiale USD/EUR del 17 aprile 2019 pubblicato dalla Banca Centrale Europea.

L'Assemblea ha rieletto tutti i membri del consiglio di amministrazione di FCA che si sono candidati per la rielezione, oltre ad eleggere un nuovo amministratore. John Elkann e Michael Manley sono stati rieletti amministratori esecutivi, mentre Richard Palmer è stato eletto come nuovo amministratore esecutivo. Ronald Thompson, John Abbott, Andrea Agnelli, Tiberto Brandolini d'Adda, Glenn Earle, Valerie Mars, Michelangelo Volpi, Patience Wheatcroft e Ermenegildo Zegna sono stati rieletti amministratori non esecutivi. Inoltre, la Ernst & Young Accountants LLP è stata nominata revisore contabile della Società.

L'Assemblea ha rinnovato per un periodo di diciotto mesi dalla data dell'odierna Assemblea le deleghe al Consiglio di Amministrazione ad emettere azioni ordinarie e speciali, attribuire diritti a sottoscrivere azioni ordinarie e speciali, ed a limitare o escludere i diritti di prelazione per le azioni ordinarie. Inoltre l'Assemblea ha rinnovato al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di diciotto mesi dalla data dell'odierna Assemblea, l'esistente autorizzazione ad acquistare azioni ordinarie della Società fino ad un massimo del 10% delle azioni ordinarie emesse alla data dell'Assemblea. In base alla delega, che non comporta per la Società alcun obbligo ma è concepita per fornire flessibilità aggiuntiva, il Consiglio di Amministrazione potrà acquistare azioni ordinarie della Società nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari vigenti e di determinate soglie minime e massime di prezzo.

L'Assemblea ha inoltre delegato il Consiglio di Amministrazione a cancellare tutte le azioni a voto speciale che sono state restituite alla Società a seguito della deregistrazione richiesta dai relativi azionisti.

Infine, l'Assemblea ha approvato le proposte in materia di incentivi da attribuire all'Amministratore Delegato nell'ambito dell'attuale "long-term incentive plan", ed ha approvato un nuovo "long-term incentive plan". 

In FCA trasformiamo i nostri impegni per la sostenibilità in risultati concreti

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Nel 2018, in FCA, abbiamo continuato a trasformare i nostri impegni di sostenibilità in azioni concrete volte a creare valore a lungo termine in modo responsabile. In FCA siamo consapevoli dell'effetto che le nostre azioni e i nostri prodotti hanno sulla società e sull'ambiente che ci circonda e del ruolo che ricopriamo nello sviluppo di soluzioni utili per ridurre l'impronta ambientale. Operiamo responsabilmente per contribuire al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDG) che guidano l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Il Bilancio di Sostenibilità 2018, pubblicato oggi sul sito internet di FCA in occasione dell'Assemblea degli Azionisti, illustra agli stakeholder i principali risultati e gli obiettivi a lungo termine in ambito sociale, economico e ambientale raggiunti dal Gruppo durante l'anno.

Nel 2018, abbiamo consegnato 4,8 milioni di veicoli ai nostri clienti in tutto il mondo, continuando a ridurre l'impatto ambientale dei nostri processi produttivi. Negli ultimi otto anni, nei nostri stabilimenti mass-market di carrozzeria e stampaggio, abbiamo ridotto le emissioni di CO2 del 27%, utilizzato il 38% in meno di acqua e generato il 62% in meno di rifiuti per ogni veicolo prodotto. Abbiamo coinvolto i nostri dipendenti in iniziative di sostenibilità e ricevuto da loro più di 2,4 milioni di suggerimenti per continuare a migliorare i nostri prodotti e processi.

Il nostro impegno per lo sviluppo di veicoli più sostenibili è proseguito attraverso la ricerca di motori più efficienti, di tecnologie elettrificate, di una migliore aereodinamica, l'alleggerimento del veicolo, e di nuove soluzioni per la sicurezza e la qualità del prodotto.

Il 1° giugno 2018, il Gruppo ha presentato il business plan per il 2018-2022 con un focus sullo sviluppo tecnologico: guida autonoma, connettività e progressiva elettrificazione dei veicoli.

Nel 2018 sono state lanciate le versioni ibride delle nuove Jeep Wrangler 2018 e Ram 1500 modello 2019. Inoltre sono state presentate al Salone Internazionale di Ginevra 2019, le versioni plug-in ibrida di Jeep Renegade e Compass e i concept di Alfa Romeo Tonale e Fiat Concept Centoventi. FCA ha continuato la collaborazione con Waymo, la società di auto a guida autonoma di Google, annunciando un accordo per aggiungere fino a 62.000 minivan Chrysler Pacifica Hybrid alla flotta di auto a guida autonoma.

Gli investimenti fatti nel corso dell'anno a favore delle comunità riflettono il nostro impegno per promuovere comunità fiorenti. Nel 2018 abbiamo destinato circa 24 milioni di euro in favore di iniziative di beneficienza. I nostri dipendenti hanno offerto oltre 174.000 ore lavorative per attività di volontariato.

Fiat Punto Economy Power Prototype

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La prima generazione della Fiat Punto viene presentata al pubblico durante il Salone di Francoforte del 1993. Disegnata da Giorgetto Giugiaro è stata concepita come erede della Fiat Uno. L'accoglienza della critica e del pubblico furono positive e la Punto riuscì ad aggiudicarsi il premio Auto dell'anno nel 1995. Il modello, un anno e mezzo dopo il suo esordio, era già stato venduto in un milione e mezzo di esemplari.

Nel 1997 Fiat presenta la Punto Economy Power Prototype, un concept accreditato di un consumo di soli 3,8 l/100Km. L'elenco delle modifiche e' tanto esiguo quanto efficace. Entrambi i paraurti sono stati modificati: quello anteriore nella dimensione bocca che serve il radiatore, quello posteriore nei lati in prossimita' delle ruote. E' stato adottato un fondo che carena integralmente la parte bassa del veicolo. Le ruote sono state carenate da dei copricerchi lenticolari, e sono state adottate delle minigonne terminanti in un profilo che precedendo la ruota posteriore ne devia l'aria riducendo al minimo la turbolenza. Specchietto retrovisore modificato nella forma e fanali posteriori modificati evidentemente per eliminare quella rotondita' che aerodinamicamente parlando e' dannosa. Fiat ha aggiunti dei covers nei vani passaruota posteriori, e grazie al minor consumo sono state ridotte le dimensioni del serbatoio, alleggerendo la Punto. Fiat dichiara per questo prototipo un SCX=0,49 ossia del 26% inferiore alla Punto dal quale deriva.

Fiat Talento

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La prima generazione del Fiat Talento era una versione a passo accorciato del Ducato 1ª serie, prodotta dal 1989 al 1994; andava a riempire nel catalogo Fiat un vuoto, relativo ai furgoni più compatti, lasciato dall'uscita dal mercato del Fiat 900 e del Fiat 238.

Si poteva avere soltanto a tetto basso e al posto della classica porta scorrevole laterale ne aveva una apribile a compasso e comunque molto più corta. La produzione cessò insieme a quella del Ducato 1ª serie che nel 1994 lasciò il posto al nuovo modello.

Lancia Delta

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La seconda serie della Lancia Delta debutta nel 1993, in ritardo rispetto ai piani iniziali, a causa del protrarsi della carriera della sua diretta antenata. Strettamente legata nello sviluppo alla Fiat Tipo ed alla Lancia Dedra, la nuova Delta nel design riprende ed aggiorna molti elementi caratteristici della prima serie.
Nonostante l'allora fama sportiva del marchio, non è stata proposta in versioni particolarmente spinte dedicate alla pista (complice il ritiro di Lancia dalle competizioni) ma solo in alcuni allestimenti stradali sportivi. Questa seconda serie non ha saputo ripetere il grande successo commerciale della precedente, ed è uscita dai listini nel 1999.

Lancia Delta

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Nel 2008, dopo un'assenza dai listini di circa otto anni, viene presentata la terza serie della Lancia Delta, anticipata nel 2003 dall'esercizio di stile Granturismo Stilnovo e nel 2006 dalla concept car Delta HPE, che già prefigurava il modello di serie definitivo.
Questa nuova Delta, sviluppata da Fiat Group sul Pianale C già utilizzato dalla Fiat Bravo, non riprende le linee delle precedenti serie ma abbraccia invece i canoni stilistici Lancia degli anni duemila, ed abbandona i riferimenti alla sportività per orientarsi maggiormente al mondo del lusso. In seguito all'entrata di Chrysler Group in Fiat S.p.A. ed alla decisione di coordinare insieme i marchi Lancia e Chrysler, dall'estate 2011 la vettura viene venduta a marchio Chrysler in Regno Unito ed Irlanda col nome di Chrysler Delta. 
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